Una delle attrezzature di lavoro spesso coinvolta in infortuni professionali, anche gravi e mortali, è il carrello elevatore, una macchina progettata e costruita per sollevare e trasportare carichi e diffusa in molti comparti lavorativi.
Proprio in relazione ai tanti fattori di rischio nell’utilizzo dei carrelli e alla necessità di segnalare materiali che possano risultare utili per migliorare la prevenzione, ci soffermiamo oggi su un documento che, benché non recente, è ancora ricco di informazioni e suggerimenti per i lavoratori.
Stiamo parlando di un quaderno informativo (Quaderno informativo n. 15) dell’ Università degli Studi di Roma “La Sapienza” elaborato dall’Ufficio Speciale Prevenzione e Protezione.
Il documento, dal titolo “Il carrello elevatore – Utilizzo in sicurezza” ricorda che l’utilizzo di questa attrezzatura “richiede la massima attenzione ed il rispetto di precise regole da parte dell’operatore, in quanto manovre o comportamenti impropri possono causare conseguenze, anche particolarmente gravi, sia alla propria che all’altrui incolumità”.
La pubblicazione fornisce diverse informazioni sui carrelli elevatori e rappresenta varie “situazioni legate alla operatività specifica del carrello elevatore, per le quali vengono dettagliatamente descritti informazioni e consigli di cui è necessario tenere conto, per prevenire possibili incidenti ed infortuni, e quindi per la miglior tutela della propria sicurezza e salute durante il lavoro”.
L’articolo di presentazione del documento si sofferma sui seguenti argomenti:
- I principali rischi connessi con l’utilizzo del carrello elevatore
- Carrelli elevatori: vibrazioni meccaniche, salita e discesa dal mezzo
- Carrelli elevatori: prelevare e depositare un carico in sicurezza
I principali rischi connessi con l’utilizzo del carrello elevatore
Il documento sottolinea che i principali rischi connessi con l’utilizzo del carrello elevatore a forche sono:
- il ribaltamento del mezzo dovuto in particolare al sovraccarico e allo spostamento del baricentro del carico;
- la caduta del carico sulla cabina;
- le vibrazioni meccaniche;
- la caduta durante la salita e la discesa dal mezzo;
- urti e schiacciamento agli arti.
Ci soffermiamo sul rischio di ribaltamento.
Si indica che le principali cause di ribaltamento di un carrello elevatore “sono determinate:
- dal sovraccarico: con sovraccarico “si intende il superamento del peso stabilito dalla portata nominale del carrello”;
- dallo spostamento del baricentro del carico: con spostamento del baricentro “si intende l’aumento della distanza fra il baricentro del carico ed il piano frontale delle forche”.
Si segnala poi che “è necessario che, i carrelli elevatori siano realizzati e attrezzati in conformità con le norme di legge e di buona tecnica” e i mezzi devono “avere una:
- cabina chiusa a protezione del conducente;
- struttura atta ad impedire il ribaltamento del carrello elevatore e concepita in modo tale da lasciare, in caso di ribaltamento del mezzo, uno spazio sufficiente tra il suolo e talune parti del carrello stesso per proteggere il lavoratore a bordo;
- struttura che trattenga il lavoratore sul sedile del posto di guida per evitare che, in caso di ribaltamento, esso possa rimanere intrappolato da parti del carrello stesso”.
Inoltre si ricorda che “oltre alle caratteristiche strutturali del mezzo è necessario, adottare specifiche misure comportamentali di sicurezza durante l’utilizzo”.
Carrelli elevatori: vibrazioni meccaniche, salita e discesa dal mezzo
Veniamo ad altri rischi, ad esempio quelli connessi alle vibrazioni meccaniche.
Infatti la conduzione del carrello elevatore “può comportare, a carico dell’operatore, livelli di vibrazione che si trasmettono al ‘corpo intero’, prodotte sia dal mezzo durante la normale operatività, sia dalla tipologia e dalle condizioni delle pavimentazioni su cui si opera”.
Si rimanda al D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. che al Capo III del Titolo VIII (Agenti fisici), “regolamenta la protezione dei lavoratori dai rischi da esposizione a vibrazioni, considerando le vibrazioni meccaniche che si trasmettono al corpo intero, un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori che possono, in particolare, causare lombalgie e traumi del rachide”. E conseguentemente, “il datore di lavoro deve valutare e, quando necessario misurare, i livelli di vibrazioni meccaniche cui i lavoratori sono esposti, e adottare misure appropriate affinché restino contenute rispetto a quanto fissato per:
- il valore limite di esposizione giornaliera (che non deve essere superato);
- il valore di azione giornaliero, al superamento del quale deve attuare misure di protezione e prevenzione, tra le quali la scelta di attrezzature di lavoro adeguate, concepite nel rispetto dei principi ergonomici e che producano, tenuto conto del lavoro da svolgere, il minor livello possibile di vibrazioni”.
Il documento si sofferma anche sulla salita e discesa dal carrello.
Si sottolinea che nel salire e scendere dal carrello bisogna fare attenzione al movimento.
In particolare “una presa sbagliata, un piede mal posizionato, potrebbero comportare il rischio di caduta o l’involontario spostamento del carrello, pertanto:
- non aggrapparsi al volante o ad altri comandi
- per salire occorre fare uso dei gradini e delle maniglie appositamente installate”.
Si consiglia di “salire e scendere sempre con il viso rivolto verso il carrello”.
Carrelli elevatori: prelevare e depositare un carico in sicurezza
Il documento riporta poi diverse indicazioni per l’utilizzo in sicurezza del carrello elevatore.
Ci soffermiamo, in particolare, su come prelevare e depositare un carico.
Partiamo dal prelevamento del carico:
- “le operazioni di carico iniziano con l’accostamento del carrello alla catasta;
- il montante deve essere posto in posizione verticale;
- a carrello ancora fermo vanno sollevate le forche fino a raggiungere l’altezza dei vani di inserimento della pedana;
- le forche vanno inserite avanzando molto lentamente;
- l’inserimento è completo quando il carico è perfettamente inserito fino al contatto con la griglia reggicarico;
- quando il carico è ben ‘inforcato’, mantenendo il carrello frenato, staccare lentamente il carico dalla catasta e inclinare leggermente indietro il montante;
- arretrare lentamente con il carrello facendo attenzione a non urtare eventuali carichi adiacenti allontanandosi dalla catasta;
- giunti in posizione di sicurezza, distanti dalla catasta, abbassare il carico fino alla posizione di marcia mantenendo il montante inclinato all’indietro”.
Queste, invece, le indicazioni riguardo al deposito del carico:
- “per depositare il carico sulla catasta, avvicinarsi lentamente mantenendo il carico basso ed il montante inclinato all’indietro;
- mantenendo il carrello frenato ed il montante quasi in posizione verticale, sollevare il carico poco oltre l’estremità superiore della catasta;
- avvicinarsi, sempre lentamente, alla catasta fino ad ottenere l’allineamento verticale tra il carico e la catasta;
- raggiunto il perfetto allineamento, con il carrello frenato, depositare dolcemente il carico posizionando il montante in assetto verticale;
- a carico posizionato, abbassare leggermente le forche accertandosi che la pedana si posizioni correttamente (e molto lentamente allontanarsi dalla catasta);
- continuare lentamente l’allontanamento, fino ad abbandonare completamente la catasta per riprendere il normale assetto di marcia”.
Concludiamo rimandando alla lettura integrale del documento, ricco di immagini esplicative, e segnalando che sono presenti indicazioni e norme anche in relazione a:
- pendenze;
- terreni e pavimenti;
- situazioni particolari;
- sosta e stazionamento.